Orlando, le Guerriere e il Cavaliere Inesistente

dall’8 Ottobre al 6 Novembre 2016

Orlando le Guerriere e il Cavaliere Inesistente

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Bruno Vidoni – Orlando, le guerriere e il cavaliere inesistente


Il 1974 fu l’anno delle celebrazioni per i 500 anni della nascita dell’Ariosto e Bruno Vidoni (Cento 1930-2001), vero folletto dispettoso dell’arte italiana iniziò ad interessarsi dell’epica ariostesca. L’artista centese era già entrato nella storia della fotografia italiana grazie ad alcuni provocatori (quanto falsi) reportage bellici, costruiti dietro casa. Ritornato all’amata pittura, senza totalmente accantonare la fotografia, iniziò a porre mano ad un consistente ciclo di dipinti che tenevano un occhio sulle vicende del Furioso e l’altro sul Cavaliere inesistente di Italo Calvino, romanzo del 1959 che tuttavia dall’Orlando ariostesco idealmente procede. Armature vuote, ma dotate di vita propria, iniziarono a presidiare e attraversare lande surreali, oniriche. Medioevo e fantascienza sembravano interagire all’ombra del Furioso. Un decennio più tardi, nel 1987, Vidoni riversò nella fotografia alcune delle precedenti intuizioni pittoriche per affrontare un nuovo cimento: dare nuova iconica voce, insieme all’amico Giorgio Celli (scienziato, critico d’arte e artista) al paladino Orlando. Calato l’accondiscendente Celli dentro gli improbabili panni metallici del guerriero di Carlo, ecco che l’obiettivo vidoniano prese a delineare, divertito, paladini, ancelle principesse, guerriere e incantatrici: Angelica, Bradamante, Marfisa, la maga Alcina. Per sei anni, sino al 1992, Vidoni continuò pazientemente a tessere il suo particolarissimo omaggio all’Orlando Furioso, praticando visioni fotografiche contaminate da citazioni cinematografiche e fumettistiche. A 15 anni dalla prematura scomparsa dell’artista centese, va in parete, la scansione pressoché completa dell’Orlando Furioso vidoniano. La mostra curata da Greta Gadda, Emiliano Rinaldi, Roberto Roda, approda ad Argenta dopo le tappe di Ferrara e Bondeno e dopo il successo conseguito durante l’estate in Francia, al museo Boudou di S.te Eulalie d’Olt