Fantasticare con l’arte

dal 12 Novembre all’11 Dicembre 2016

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Fantasticare con l’arte (4 mostre):


– Cappuccetto Rosso e Cenerentola contro Barbablù – Racconti fotografici di Luna Malaguti ed Emiliano Rinaldi
Racconti fotografici di Luna Malaguti ed Emiliano Rinaldi a cura del Centro Etnografico Ferrarese/Osservatorio Nazionale sulla Fotografia
Negli ultimi anni, il cinema e l’arte contemporanea hanno riacceso i riflettori sulle fiabe. Biancaneve, e Cappuccetto rosso hanno invaso nuovamente gli schermi cinematografici e persino la fotografia d’autore ha mostrato rinnovati interessi fiabeschi. Nell’ottica di una sperimentazione artistica e narrativa capace di calare nella realtà contemporanea le vicende fiabesche di Cappuccetto Rosso e Barbablù si sono mossi anche Emiliano Rinaldi e Luna Malaguti, che propongono due interessanti foto-racconti incentrati sui personaggi che Perrault trasse per primo dalla cultura popolare. Costantemente rielaborate e aggiornate secondo il gusto del tempo, le versioni delle fiabe oggi più comunemente note e indirizzate all’infanzia sono estremamente diverse da quelle raccontate nelle società tradizionali e dalle prime fissate su carta a partire dal XVII secolo. Emiliano Rinaldi e Luna Malaguti tornano per i loro racconti fotografici alle origini, riscoprono che Cappuccetto rosso può essere letta come la personificazione del passaggio dall’infanzia verso il mondo adulto con la perdità dell’innocenza e che Barbablù non ha un lieto fine. Il tema della violenza verso le donne contenuto in entrambe le fiabe, ci dicono Emiliano e Luna, sono sempre attuali e possono essere aggiornati al presente, aiutandoci a riflettere sul nostro mondo contemporaneo
– Fiabe, fablieaux, bestiari e filastrocche – Pastelli e incisioni di Anna Bergamini
Pastelli e incisioni di Anna Bergamini a cura di Rita Rizzioli e Roberto Roda
Artista schiva, riservata, sempre volutamente lontana dalle ribalte artistiche, Anna Bergamini rompe, eccezionalmente le consegne del silenzio, della clausura intimista per farci finalmente partecipe dei suoi sogni iconici, delle sue fiabe iconografiche meravigliosamente intrise di medioevi popolareschi, di fablieaux, di bestiari fantastici, di filastrocche infantili dove le sirene convivono con le gatte mammone, dove ritroviamo Cappuccetto rosso, Pinocchio e i musicisti di Brema….ma non proprio come celi saremmo aspettati. I pastelli, i disegni e le incisioni di Anna Bergamini sanno aprirci la porta verso dimensioni altre, universi fiabeschi che si specchiano nell’età di mezzo, ma senza rimanere prigionieri della magmatica paccottiglia contemporanea del revivalismo neomedievale, anzi elevando la citazione a garbata poesia, che non intende rinunciare a l’efficacia liberatoria del risus pascalis. Anna Bergamini, ferrarese, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha seguito corsi privati di pittura con i maestri Laerte Milani e Marcello Tassini e corsi di incisione calcografica con Paolo Berretta all’istituto d’arte “Dosso Dossi” di Ferrara
– Fisionomie di un ignoto Oriente – Dipinti e pastelli di Joseph Auquier
Dipinti e pastelli di Joseph Auquier a cura di Greta Gadda e Emiliano Rinaldi
Nato ad Alés nel 1954, Joseph Auquier è pittore, fotografo, ceramista, poeta e organizzatore di importanti eventi culturali. La mostra di Argenta esplicita solo le vocazioni pittoriche e grafiche di questo interessante ed eclettico artista e intellettuale transalpino. Il titolo riassume idealmente i contenuti della mostra tutta incentrata sulle fantasie “orientaliste” di Auquier, innanzitutto quelle pittoriche capaci di dialogare in maniera sorprendente con il Simbolismo francese e con la pittura di Gustave Moreau. Tuttavia, senza mai operare citazioni o omaggi espliciti, Auquier compone sulla tela visioni fantastiche e oniriche dove figure, paesaggi, architetture inneggiano all’informalità, ma riescono a trasmettere il senso forte di antiche magie, di arcaici rituali, di templi lontani nello spazio e nel tempo. Tutto inneggia ad un Oriente sapientemente immaginifico e favoloso. Accanto ai dipinti, coerentemente, troviamo in parete anche la produzione più recente dell’artista francese. Si tratta di pastelli in cui è forte il richiamo a evocazioni dal retrogusto
– Miti Classici e Moderni – Opere di Edgardo Versari Dain
Opere di Edgardo Versari presentazione a cura del critico Lucio Scardino.
Nato a Meldola nel 1953, Edgardo Versari, detto Dain, ha attraversato epoche e continenti diversi, spirito poliedrico, quasi “leonardesco”, è architetto, pittore, scultore, ceramista, decoratore: fondamentali risultano gli studi accademici a Firenze sotto la guida del grande Francesco Messina, l’attività di ceramista in Romagna e San Marino, la laurea in architettura conseguita a L’Asmara, dove è vissuto una quindicina di anni. Tecniche diverse, culture interrazziali, frenetiche esperienze di vita, lingue contrastanti, contaminazioni originalissime in cui la Polinesia di Gauguin sembra mescolarsi all’Arcadia del Guercino. Le sue oniriche figure, spesso dipinte anche in un rosso molto acceso, acquistano una loro singolare evidenza, quasi anti-accademica, sono protagoniste di storie e culture lontane ma talora accomunate dagli archetipi “alla Jung”